Con l’arrivo del caldo, Fido può diventare la meta prediletta di molti parassiti. E’ importante proteggerlo, anche perché tra le infezioni parassitarie ce n’è una particolarmente temibile per il tuo amico a 4 zampe: la filariosi, infezione che si sta diffondendo a macchia d’olio un po’ in tutto territorio italiano. Un tempo era endemica al nord, ma oggi è presente anche in zone che un tempo venivano considerate indenni. Infatti, si calcola che oggi 3 cani su 4 siano a rischio, ma fortunatamente ci sono farmaci su misura per proteggere Fido in anticipo. Ci spiega come Katia Gattamelati, medico veterinario a Reggio Emilia.
La causa
L’infezione da filaria è provocata da due parassiti (la Dirofilaria immitis e la repens) che raggiungono l’organismo della loro vittima con la complicità di una zanzara (sia tigre che nostrana) che si è infettata a sua volta pungendo un cane già malato. Attraverso la puntura, l’insetto inocula sotto la pelle microlarve che cominciano a svilupparsi e a crescere. Nel giro di 5 mesi diventano adulte: sono vermi filiformi, bianchi, molto lunghi (anche i 30 cm) che si riproducono a spese del loro ospite, formando veri e propri gomitoli. Con il tempo, questi ammassi diventano evidenti sotto forma di noduli sottopelle se si tratta di Dermofilaria repens. Se invece il cane è stato infettato dalla Dermofilaria immitis, sulla pelle non ci sono segni, ma il parassita sta ugualmente mettendo a rischio il benessere e la salute del nostro amico a 4 zampe. Le larve di questa specie, infatti, migrano nel sangue, raggiungono le arterie polmonari e il ventricolo destro del cuore, provocando una filariosi cardiopolmonare che sfianca letteralmente il cuore di Fido e che può essere addirittura mortale.
La cura
L’infezione evolve in modo subdolo e, almeno all’inizio, non dà sintomi. Quando l’organismo di Fido comincia a reagire, però, ecco comparire i primi segnali d’allarme. Il cane è stanco, tossisce, è affannato anche dopo piccoli sforzi e, con il passare del tempo, è sempre più inappetente e poco reattivo, perde peso ed è sempre spossato. Un semplice esame del sangue, però, permette di individuare le microfilarie e, una volta fatta la diagnosi, a Fido va immediatamente somministrato un farmaco a base di melarsorsmina che uccide il parassita e gli impedisce di riprodursi. Non tutti i cani sono però candidati a questa terapia: il farmaco è molto potente e può essere letale anche per l’ospite. Nei casi più gravi, può essere necessario ricorrere ad un delicatissimo intervento cardio-chirurgico mirato a rimuovere i parassiti, ma anche questo non è sempre possibile: dipende da dove sono localizzati gli ospiti indesiderati quindi dalla facilità nel rimuoverli.
La prevenzione
La scelta migliore è prevenire. Peraltro, oggi si può farlo avvalendosi di due procedure: una mensile e una annuale. La prima consiste in tavolette a base di un principio attivo che elimina le larve della filaria, sia quelle responsabili della forma sottocutanea sia quella cardiopolmonare. È però importante essere costanti: il farmaco va somministrato una volta al mese (possibilmente sempre nello stesso giorno) da primavera ad autunno inoltrato quando le zanzare, vettore dell’infezione, sono molto numerose nel nostro Paese. L’alternativa è l’iniezione unica che protegge per tutto l’anno. Entrambi i tipi di profilassi vanno prescritti dal veterinario che può aiutarti a scegliere la soluzione migliore valutando dove vive il tuo cane e la razza. Un farmaco che contiene una dose massiccia di ivermectina, per esempio, non va bene ai Collie e ai loro incroci perché questo principio attivo potrebbe provocare problemi di anemia al midollo osseo.