Proteggerlo dal colpo di calore

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Il caldo può uccidere e a rischiare sono soprattutto i cani. Madre Natura, infatti, non li ha dotati, se non in minima parte, di quel bagaglio fisiologico che possiede l’uomo per raffreddare il proprio corpo: le ghiandole del sudore. Noi ne possediamo in media 3 milioni, il cane circa 3 mila; le nostre sono distribuite in tutto il corpo, quelle del cane solo nelle zampe; per noi espellono da mezzo litro a 9 litri di sudore secondo se si è a riposo o si svolgono lavori pesanti sotto il sole, quelle del cane pochi centilitri per lubrificare e ammorbidire i polpastrelli e nulla più. Un bagaglio decisamente insufficiente sul quale il cane non può contare se fa caldo.

Il fresco dalla bocca
Le ghiandole del sudore sono composte da condotti che partono dallo strato più profondo della pelle, portano all’esterno un liquido composto quasi esclusivamente da acqua che, mentre evapora, espelle calore, raffedda il corpo e lo mantiene a una temperatura costante. <<Il cane compensa la mancanza di questo prezioso meccanismo attraverso la bocca>> spiega Katia Gattamelati, medico veterinario, <<che funziona come una specie di condizionatore: quando ha caldo, ansima aumentando il passaggio di aria e siccome la bocca è una zona molto irrorata di sangue, questo respiro forzato aiuta a disperdere il calore>>. Se però il caldo è eccessivo, il meccanismo si inceppa e il cane rischia la vita.

Meglio prevenire
A costituire il maggior pericolo sono le situazioni troppo spesso sottovalutate da parte dei proprietari, per esempio, i recinti lastricati di cemento: lì, sotto il sole, la temperatura può raggiungere i 65° e i 40° all’ombra quindi il cane è in pericolo anche se coperto da una tettoia.

Stesso rischio se è in un’auto parcheggiata all’ombra: nelle giornate molto calde, le temperatura interna può salire anche di 22° nel giro di mezz’ora e in questo caso non basta aprire una fessura nei vetri.

Ecco dunque le prime due precauzioni da prendere: non pavimentare di cemento un box a meno che non sia in una zona ben arieggiata e protetta dal caldo. Anche se l’auto è parcheggiata all’ombra, tenere aperto il portellone posteriore dopo aver sistemato il cane in un trasportino perché non scappi.

Lasciargli sempre a disposizione la ciotola dell’acqua. Evitare anche di fargli fare corse sotto il sole o sport nelle ore più calde della giornata. Se ci si trasfrisce con il cane da un clima fresco ad uno caldo, si deve prevedere un periodo di acclimatamento prima di praticare qualunque sport con Fido. È stato dimostrato che all’uomo servono dai 7 ai 21 giorni per ambientarsi allo sbalzo di temperatura dunque è presumibile che al cane serva almeno un tempo analogo.

Chi rischia di più
I cani dal manto nero rischiano di più perché le tinte scure attirano il calore. Anche il manto lungo è un impiccio. Ora, è vero che il pelo ha una funzione termoregolatrice, ma è anche vero che nessun cane in natura sarebbe dotato di un pelo lungo e folto come certi prodotti della selezione umana. In casi rari come questi è dunque bene spuntare il pelo di due o tre centimetri, non di più.

Sono più a rischio anche gli anziani, che si disidratano in fretta perché in genere bevono poco, quelli obesi e i cosiddetti brachicefali, cioè i quattro zampe con la canna del naso corta come i Carlini e i Boxer.

Rischiano ovviamente anche cani che hanno problemi al cuore ma anche quelli che russano. Infatti questa abitudine è dovuta a una conformazione anomala del palato che non lascia respirare bene, come il palato molle.

Come intervenire
La temperatura del cane dovrebbe essere sempre fra i 38 e i 39°. Quando supera i 40, la sua vita è in pericolo. Per fortuna i sintomi del colpo di calore si riconoscono facilmente: Fido sembra confuso, apatico, si muove in modo sconnesso, ansima troppo, è in affanno, può avere le bava alla bocca e gengive secche. Nelle situazioni più serie, sembra voler dormire, trema e ha crisi convulsive.

In questi casi, allertare immediatamente il veterinario più vicino per segnalargli l’emergenza, ma è meglio comunque intervenire subito perché se il tasso di mortalità in questi casi è del 49 per cento, scende al 19 se si è riusciti a raffreddare Fido prima di arrivare in ambulatorio.

Mettere il cane davanti a un ventilatore o ai bocchettoni dell’aria condizionata dell’auto. Praticare spugnature o gettare direttamente acqua fredda sotto le ascelle e all’inguine, le zone più irrorate dal sangue e senza pelo.

Si può anche adagiarlo in una vasca d’acqua fredda, ma non ghiacciata perché se la temperatura scende troppo o troppo velocemente compaiono i brividi, movimenti che producono calore e nel frattempo i vasi del sangue si contraggono impedendo al calore di disperdersi.

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